Newsletter agosto 2023

Sostegno alla configurazione di Gruppi Operativi PEI AGRI – SRG01 

L’intervento sostiene la creazione dei Gruppi operativi (GO) del PEI-AGRI (Partenariato europeo per l’innovazione in agricoltura) ovvero partenariati costituiti da varie tipologie di soggetti quali imprese, agricoltori, centri di ricerca, università, consulenti, che agiscono insieme per introdurre e diffondere la conoscenza, l’innovazione e la digitalizzazione nel settore agricolo, forestale e nelle aree rurali, mediante l’attuazione di progetti.

Le imprese agricole e/o forestali hanno l’opportunità di promuovere caratteristiche ed attività imprenditoriali, conoscenze ed ambiti innovativi all’interno di un progetto di partenariato finalizzato al raggiungimento prioritariamente dei seguenti obiettivi specifici:

  OS 1. Sostenere un reddito agricolo sufficiente e la resilienza del settore agricolo in tutta l’Unione al fine di rafforzare la sicurezza alimentare a lungo termine, e la diversità agricola, nonché garantire la sostenibilità economica della produzione agricola nell’Unione;
– OS 3. Migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore;
– OS 4. Contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento a essi, come pure allo sviluppo dell’energia sostenibile;
– OS 5. Promuovere lo sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali, come l’acqua, il suolo e l’aria, anche riducendo la dipendenza dalle sostanze chimiche;
– OS 6. Contribuire ad arrestare e invertire il processo di perdita della biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi;
– OS 8. Promuovere l’occupazione, la crescita, la parità di genere, compresa la partecipazione delle donne all’agricoltura, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile.

Per maggiori informazioni contattare info@veneto.psrinnovazione.it 

La scadenza del bando per il set-up del partenariato è previsto per il 12 ottobre 2023.


Bandi in scadenza il 12 ottobre

Conservazione delle risorse genetiche locali: bando da 2 milioni di euro

Impianti di imboschimento e sistemi agroforestali: bandi per 700 mila euro

Investimenti forestali: 4 milioni a bando dal CSR Veneto

Insediamento imprese forestali: aperto nuovo bando a “pacchetto”

Biodiversità agraria: 500 mila euro per la costituzione di gruppi di cooperazione

 


Fotovoltaico su stalle e fabbricati: dal 12 settembre le domande per i contributi

Dalle ore 12 del 12 settembre e fino alla stessa ora del 12 ottobre si possono presentare le domande per i contributi finalizzati alla realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Le risorse disponibile nell’ambito della misura del Pnrr “Parco Agrisolare” ammontano a 1 miliardo. Le risorse già assegnate per il Parco Agrisolare con il precedente bando sono state pari a 502.344.104 milioni.

Il 21 luglio è stato  emanato dal Masaf il nuovo bando che tra le novità prevede l’incremento dell’intensità di aiuto massima concedibile fino all’80% per le imprese della produzione agricola primaria e della trasformazione; l’introduzione della nuova fattispecie di autoconsumo condiviso; la partecipazione di imprese in forma aggregata; la possibilità di realizzare impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli con potenza fino ad un massimo di 1.000 kWp per impianto; il raddoppio della spesa massima ammissibile per sistemi di accumulo fino a 100.000 euro e per dispositivi di ricarica fino a 30.000 euro.

La spesa massima per beneficiario è stata fissata in 2.330.000 euro.

Possono beneficiare dei contributi imprenditori agricoli, imprese agroindustriali e cooperative agricole che, come l’imprenditore agricolo, svolgono attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento e attività connesse.


Con una nuova gestione forestale più energia e posti di lavoro

Gestione forestale responsabile. E’ l’obiettivo della strategia forestale nazionale che punta a inserire la filiera foresta-legno-energia tra gli asset principali delle politiche energetiche e ambientali nazionali. Il Masaf ha pubblicato il 10 luglio la “Position paper” del tavolo di filiera foresta legno che ha stilato un decalogo delle misure da adottare per centrare l’obiettivo di una filiera sostenibile e in grado anche di sostenere la produzione di energia nazionale.

Al primo punto l’istituzione di un tavolo interministeriale permanente tra i ministeri dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, delle Imprese e del Made in Italy, per garantire il coordinamento delle politiche che riguardano le filiere industriali ed energetiche collegate al settore forestale.

Al secondo punto la ridefinizione del ruolo delle biomasse nella strategia energetica italiana. Quindi l’istituzione di un osservatorio sulle biomasse forestali e gli usi energetici. Quarto intervento il sostegno alle imprese boschive per investimenti in formazione con l’impiego delle risorse dei Contratti di filiera e della Pac.

Quinta indicazione l’aumento del ricorso alla pianificazione per lo sviluppo della gestione sostenibile. Al sesto punto l’invito a un approccio responsabile nell’impiego delle risorse forestali con la realizzazione di filiere locali e territoriali in particolare nelle aree interne e montane. Ottava azione dimensionare gli impianti a misura di filiera.

Al nono punto la promozione di filiere virtuose basate su “legalità e tracciabilità delle biomasse combustibili e sulla qualità ed efficienza degli impianti tecnologici”. Ultimo intervento: garanzia di supporto economico.

Il nodo di una nuova politica è di garantire una pianificazione territoriale che persegua uno sviluppo economico del bosco in grado di valorizzare le risorse umane soprattutto i giovani grazie alla creazione di posti di lavoro nella produzione forestale, nella prima lavorazione, nella creazione di materiali grezzi e semi lavorati, per produzioni energetiche e artigianale.

Il punto infatti è che la superficie forestale italiana cresce (+4,9% negli ultimi dieci anni) ma il merito non è di politiche attive di rimboschimento, ma di abbandono dele’attività agricole a dello spopolamento delle aree montane e collinari. Non si può quindi prescindere da una pianificazione dell’attività. Attualmente, secondo quanto emerge da documento, solo il 15,3% della superficie forestale è soggetta a piani particolareggiati di gestione forestale, mentre calano segherie e infrastrutture per la lavorazione dei prodotti del bosco.

Un cambio di passo è richiesto anche per le biomasse forestale che possono offrire, secondo il Position Paper, un contributo significativo e immediato sia per la diversificazione e la sicurezza energetica del Paese, sia per il presidio del territorio e la creazione di posti di lavoro in particolare nelle aree interne. E secondo l’obiettivo indicato per il 2030 di 16,5 Mtep di energia termica prodotta da bioenergia, 8,5 Mtep derivano da biomasse. In Italia dunque la filiera agroforestale sarebbe in grado, se orientata e sostenuta, di evitare l’importazione di oltre 10 miliardi di metri cubi di gas naturale.


Ok all’autorizzazione definitiva del formulato Exirel Bait contro la mosca dell’olivo

Il Ministero della Salute ha concesso l’autorizzazione definitiva all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario Exirel Bait a base della sostanza attiva Cyantraniliprole, rilasciata in seguito alla procedura di valutazione zonale con l’Italia in qualità di Stato membro interessato. Il formulato è per la lotta alla mosca dell’olivo, un parassita che crea gravi problemi alle coltivazioni sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo.

Sotto l’aspetto quantitativo il danno è causato dalle larve di seconda età e, soprattutto, di terza età e consiste nella sottrazione di una parte considerevole della polpa con conseguente riduzione della resa in olio. Una parte della produzione si perde anche a causa della cascola precoce dei frutti attaccati. Nelle olive da mensa, invece, il danno si estende anche alle punture sterili in quanto deprezzano la materia prima fino a causarne lo scarto dalla linea di produzione.

L’autorizzazione definitiva all’immissione in commercio del formulato è un passo importante in quanto si tratta di una sostanza attiva nuova che va a sostituire il dimetoato che da quasi quarant’anni ha rappresentato il cardine della difesa per il controllo di Bactrocera oleae.

Il formulato deve essere utilizzato nella quantità di 75 ml/ha in combinazione con un’esca attrattiva a base di proteine idrolizzate (Visarel® a 1,25 L/ha). Il prodotto va applicato all’inizio dell’ovideposizione, quando le trappole iniziano a catturare gli adulti, durante le fasi fenologiche di suscettibilità del frutto agli attacchi del parassita. Il numero massimo di applicazioni consentite è di 3 per anno, rispettando un intervallo tra i trattamenti di 7 giorni.

Rimangono, dunque, pochi principi attivi efficaci contro la Bactrocera (acetamiprid, fosmet, piretroidi), caratterizzati da una efficacia media inferiore a dimetoato. Per non mettere a rischio l’intero comparto olivicolo italiano, Cyantraniliprole potrà essere un efficace ed innovativo mezzo per sopperire alla mancanza del dimetoato.

Nella formulazione in suspo-emulsione (Exirel Bait) con l’aggiunta dell’esca proteica a base di proteine idrolizzate, potrà essere applicato in banda o con l’irrorazione “a macchia” (“spot”). Questo innovativo sistema di applicazioni permette una riduzione della quantità di soluzione da distribuire, con diminuzione anche fino a dieci volte della quantità di principio attivo per ettaro. Le prove effettuate negli anni hanno dimostrato una efficacia molto vicina a quella di dimetoato.

Mediamente i trattamenti con Exirel Bait in combinazione con esca proteica potranno durare molto di più rispetto alle attuali soluzioni basate sulle esche: si potrà passare dagli attuali cinque-sette giorni fra i trattamenti a oltre dieci giorni, avvicinandoli molto agli intervalli fra i trattamenti di dimetoato, che avvengono in media ogni dieci-quattordici giorni. Sicuramente il profilo eco-tossicologico di Cyantraniliprole sarà decisamente più favorevole rispetto a dimetoato, a tutto vantaggio della sicurezza degli operatori e dei piccoli produttori di olive.


Filiere, marchio italiano e giusto prezzo le priorità per il settore biologico

Anche in un anno difficile per l’agricoltura come quello appena trascorso tra crisi climatica, inflazione galoppante e aumento dei costi, il biologico italiano fa registrare numeri in continua crescita.

Crescono i consumi con mercato interno dei prodotti biologici che sale a 3,7 miliardi, ma soprattutto aumentano ancora numero di operatori e superfici biologiche.

A livello nazionale la superficie agricola utilizzata (Sau) destinata a biologico in Italia raggiunge il record storico di 2,3 milioni di ettari (+7,5%) pari a quasi il 19% del totale; ma ad aumentare sono anche gli operatori biologici (+8,9%) con oltre 92.799 operatori bio di cui 82.627 aziende agricole, il numero più elevato tra i Paesi dell’Unione Europea.

Si tratta dunque di un settore con numeri sempre più importanti che rappresenta il 18,7% delle superfici italiane e il 7,3% delle aziende agricole italiane.


Inps: ecco come calcolare i contributi volontari per il 2023

Fissati i contributi volontari dei lavoratori agricoli per il 2023. E’ stata pubblicata dall’Inps la circolare n.69 con le modalità di calcolo.

Per i lavoratori agricoli dipendenti a tempo indeterminato e determinato autorizzati alla prosecuzione volontaria l’aliquota, a decorrere dal 1° gennaio dell’anno, è pari al 29,90%.

Coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali versano secondo quattro classi di reddito settimanale. Fino a 254,16 euro il contributo totale  è pari a 63,26 euro; oltre 254,16 e fino a 338,88 euro contributo di 73,43 euro; oltre 338,88 e fino a 423,60 euro contributo di 93,76 e di 114,09 per il reddito superiore a 423,60 euro.

Per gli operai (a tempo determinato e indeterminato) sulle retribuzioni va applicata l’aliquota del 29,90%.

Ai piccoli coloni e compartecipanti familiari si applicano le aliquote dei lavoratori agricoli dipendenti.

Scarica la circolare Inps