Il progetto di consulenza di PSR Innovazione Veneto, premiato come vincitore nell’ambito della cooperazione agroclimatico-ambientale, rappresenta un punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura e la tutela della biodiversità. Questo riconoscimento attesta l’importanza e la validità dell’iniziativa, che si distingue per il suo impegno nella salvaguardia e valorizzazione delle risorse naturali del territorio veneto. PSR Innovazione Veneto continua a dimostrare eccellenza, promuovendo modelli agricoli innovativi e rispettosi dell’ambiente, basati su una gestione intelligente delle risorse, il coinvolgimento di attori locali e l’integrazione tra tradizione e innovazione.
Una delle figure chiave che emerge in questo contesto è quella del “coltivatore della biodiversità”, che con passione e profonda conoscenza del proprio territorio, custodisce e tramanda le varietà locali di piante, spesso ereditate dagli avi o recuperate dalla sua comunità. Questi coltivatori non sono solo custodi di semi, ma anche di pratiche e saperi agricoli che altrimenti andrebbero persi. Tramandano con dedizione un approccio alla coltivazione rispettoso del territorio, con l’intento di sperimentare, condividere e perpetuare la ricchezza culturale ed ecologica delle loro terre. La loro attività, soprattutto in aree montane come la Montagna Bellunese, non si limita alla produzione agricola, ma costituisce un baluardo di biodiversità, cultura e storia.
L’impegno di PSR Innovazione Veneto è anche quello di supportare questi coltivatori, non solo nel mantenimento delle loro tradizioni, ma nell’innovazione del processo produttivo, promuovendo il concetto di una produzione “buona e sana”. Molte piccole aziende agricole, pur adottando pratiche biologiche, non riescono a ottenere la certificazione a causa dei costi elevati. È proprio qui che PSR innovazione veneto interviene, offrendo soluzioni pratiche e incentivi per facilitare la diffusione di tecniche agronomiche sostenibili, come quelle promosse dal Biodistretto Terre Bellunesi. Questo distretto rappresenta un passo significativo verso un’agricoltura biologica più accessibile e diffusa, potenziando le capacità delle piccole realtà locali e favorendo l’inclusione di nuove aziende all’interno della rete.
Il progetto si arricchisce ulteriormente grazie alla stretta collaborazione con l’Università di Padova, che conduce ricerche genetiche e nutrizionali sui semi prodotti dalle aziende partner. Questa sinergia tra scienza e agricoltura permette di elaborare dati preziosi, utili non solo per garantire la qualità e la sostenibilità delle varietà locali, ma anche per favorire la loro reintroduzione sul mercato in modo ottimizzato dal punto di vista nutrizionale. Grazie a questo approccio scientifico, le varietà locali non vengono solo conservate, ma valorizzate come risorse agricole sostenibili, in grado di arricchire il territorio e l’economia locale.
Infine, la Comunità del Cibo e della Biodiversità della Montagna Bellunese, fondata nel 2022, costituisce un esempio concreto di come un progetto possa trasformare la ricerca in valore tangibile per la comunità. Composta da oltre 50 attori pubblici e privati, tra cui agricoltori, trasformatori, ristoratori, associazioni e istituzioni scolastiche, questa rete lavora insieme per salvaguardare e valorizzare le specie in via di estinzione. Grazie al loro sforzo collettivo, queste varietà non solo vengono protette, ma reintrodotte nella filiera produttiva, arrivando sulle tavole dei consumatori sotto forma di prodotti gastronomici che rispecchiano la ricchezza culturale e naturale della regione.
In conclusione, PSR Innovazione Veneto, attraverso progetti come la Comunità del Cibo, dimostra come sia possibile coniugare innovazione e tradizione per creare un futuro agricolo sostenibile. Questo modello di cooperazione agroclimatico-ambientale non solo preserva la biodiversità, ma rappresenta un faro di eccellenza per l’agricoltura italiana, offrendo nuove opportunità economiche, culturali e ambientali al territorio veneto.