Newsletter dicembre 2023

Approvati 23 bandi per 150 milioni di euro, a sostegno di giovani agricoltori, investimenti e cooperazione

Si è conclusa l’approvazione di 22 nuovi bandi del Complemento regionale per lo sviluppo rurale (CSR) 2023-2027 del Veneto, previsti dal Piano pluriennale di attivazione dei bandi per il quarto trimestre del 2023, e di un bando del PSR Veneto 2014-2022.

Dopo il parere positivo della Terza Commissione del Consiglio Regionale del Veneto, la Giunta Regionale ha approvato in via definitiva, con le deliberazioni n. 1597 del 19 dicembre 2023 e n. 1635 del 22 dicembre 2023, un ampio pacchetto di bandi, che interessa in particolare il ricambio generazionale, gli investimenti del settore agricolo e agroalimentare, la cooperazione e l’innovazione per un aiuto complessivo di 150 milioni e 900 mila euro.

La DGR n. 1597/2023, relativa ai bandi degli interventi del CSR Veneto 2023-2027, e la DGR n. 1635/2023 che attiva un bando del PSR Veneto 2014-2022, sono state pubblicate rispettivamente sul BUR n. 172 del 29 dicembre 2023 n. 2 del 2 gennaio 2024 e da tali date di pubblicazione decorrono i termini per la presentazione delle domande di aiuto. 

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CSR Veneto: prorogata al 31 gennaio la scadenza dei bandi di tre interventi a superficie

Sono stati prorogati al 31 gennaio 2024 i termini per la presentazione delle domande di aiuto per i bandi del Complemento regionale per lo sviluppo rurale (CSR) 2023-2027 del Veneto che riguardano tre interventi a superficie approvati con DGR n. 1100 del 12 settembre 2023.

I bandi interessati sono relativi ad interventi e azioni a sostegno di impegni riguardanti l’apporto di sostanza organica nei suoli (SRA04), la riduzione di emissioni in atmosfera di ammoniaca di origine zootecnica e agricola (SRA13, Azione 2) e la riduzione di impiego di fitofarmaci (SRA19, Azioni 1, 2 e 3). 

La proroga dei termini, inizialmente fissati al 14 dicembre 2023, è stata disposta con deliberazione n. 1562 del 12 dicembre 2023, approvata nel corso della seduta odierna della Giunta regionale, in conseguenza della complessità delle problematiche tecniche legate alla predisposizione della componente grafica del sistema informativo per la presentazione della domanda di aiuto da parte dei richiedenti, prevista dal nuovo sistema di gestione della PAC 2023-2027.

La deliberazione è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 162 del 15 dicembre 2023.

Di seguito sono riepilogati i tre interventi e relative azioni del CSR 2023-2027 per i quali è fissata la nuova scadenza al 31 gennaio 2024:

 

SRA 04 – Apporto di sostanza organica nei suoli

L’intervento prevede un pagamento annuale ad ettaro di superficie agricola utilizzata per i beneficiari che si impegnano a migliorare le caratteristiche strutturali e chimico-fisiche dei suoli agricoli mediante l’apporto e il mantenimento diretto di sostanza organica proveniente da letame e materiali assimilati palabili. 

Risorse a bando: 8 milioni di euro

 

SRA 13 – Impegni specifici per la riduzione delle emissioni di ammoniaca di origine zootecnica e agricola

Azione 13.2 – Adozione di tecniche di distribuzione di effluenti di allevamento palabili e/o del digestato agrozootecnico e agroindustriale (separato solido).

L’intervento prevede un pagamento annuale per ettaro di superficie agricola a favore dei beneficiari che si impegnano volontariamente ad adottare tecniche agronomiche di concimazione, a bassa emissività di ammoniaca, per la distribuzione in campo di effluenti palabili di origine zootecnica, nel rispetto della Direttiva Nitrati.

Risorse a bando: 8 milioni di euro

 

Azione 19.1 – Riduzione del 50% della deriva dei prodotti fitosanitari.

L’azione prevede un sostegno annuale per ettaro di superficie agricola a favore dei beneficiari che si impegnano a utilizzare sistemi di trattamento e/o macchine/attrezzature specifici finalizzati alla riduzione della deriva dei prodotti fitosanitari durante la loro distribuzione di almeno il 50% rispetto alla tecnica di irrorazione ordinaria. 

I richiedenti devono obbligatoriamente presentare domanda anche nell’Azione 19.2 o nell’Azione 19.3 dell’Intervento SRA 19.

Risorse a bando: 2 milioni di euro

  

Azione 19.2 – Riduzione dell’impiego dei fitofarmaci contenenti sostanze attive individuate come più pericolose.

L’azione prevede il sostegno annuale per ettaro di superficie agricola utilizzata agli agricoltori che si impegnano ad applicare tecniche di gestione agronomica volte a ridurre l’impiego di sostanze attive ritenute più pericolose poiché contribuiscono all’inquinamento ambientale,  e classificate come candidate alla sostituzione, al fine di ridurre i rischi e l’impatto che il loro utilizzo può determinare sulla salute umana e sull’ambiente.

Risorse a bando: 8 milioni di euro

 

Azione 19.3 – Adozione di strategie avanzate di difesa delle colture basate sui metodi biotecnologici e biologici. 

L’azione prevede un sostegno annuale per ettaro di superficie agricola utilizzata a favore dei beneficiari che si impegnano a sostituire l’uso di prodotti fitosanitari di origine chimica con strategie di intervento alternative, sostanze a basso rischio ed agenti di biocontrollo, in applicazione dei principi generali di difesa integrata enunciati dalla Direttiva 2009/128/CE.

Risorse a bando: 5 milioni di euro.


Ecco le misure agricole del ddl Made in Italy

Un pacchetto corposo di misure per l’agroalimentare è contenuto nel disegno di legge Made in Italy all’esame della Camera. Si tratta di un provvedimento complesso che coinvolge tutta la compagine governativa con un obiettivo preciso: valorizzare, promuovere e tutelare il Made in Italy. Sono interessati i principali settori produttivi dall’agroalimentare alla nautica e fino all’artigianato. Il budget è di 1 miliardo, 700 milioni per il 2023 e 300 milioni per il 2024. Analizzando gli articoli che hanno un impatto sul settore agricoli partiamo dai 15 milioni per sostenere l’imprenditorialità femminile.

Fari accesi sulla filiera del legno, in particolare la prima lavorazione per incrementare il livello tecnologico delle imprese con uno stanziamento di 25 milioni per il 2024 per contributi a fondo perduto (15 milioni) e finanziamenti a tasso agevolato (10 milioni). Un’altra misura importante è quella relativa alla valorizzazione della filiera degli olii di oliva vergini per  puntare a una maggiore qualità che passa per una riduzione dei tempi dalla raccolta delle olive  alle consegne che  devono avvenire in tempi ravvicinati: sei ore per il passaggio dagli olivicoltori ai commercianti.

Si interviene poi su una corretta informazione del consumatore sulle fasi produttive della pasta e del pane fresco. Sarà costituita una commissione (ministeri delle Imprese e del made in Italy, Agricoltura e Sovranità alimentare. Ambiente e sicurezza energetica e Salute), con il compito di redigere le linee guida per identificare le lavorazioni di particolare qualità.

Dovrebbe diventare uno scudo all’italiana sounding la certificazione di qualità della ristorazione italiana all’estero per verificare che l’offerta gastronomica sia conforme alle vere tradizioni italiane. E per promuovere all’estero la cucina italiana (che sta compiendo l’iter per l’ammissione nell’Unesco) è stato costituito un Fondo da un milione per ciascuno degli anni 2024 e 2025.  Prevista anche la concessione di mutui agevolati da parte dell’Ismea per favorire le acquisizioni delle imprese agricole e della pesca e acquacoltura di aziende.

Risorse per 2 milioni per il 2024 e per il 2025 sono destinate alla protezione delle indicazioni geografiche registrate e dei prodotti agroalimentari italiani nel mondo. Tra le azioni che saranno messe in campo attività di registrazione delle indicazioni in paesi terzi, volte ad accrescere la riconoscibilità e la comunicazione.

Un milione rispettivamente per il 2024 e il 2025 è finalizzato alla valorizzazione delle pratiche tradizionali e del paesaggio rurale con investimenti nelle infrastrutture utilizzate per lo spostamento degli animali dalla transumanza all’alpeggio.

Una dotazione di 2 milioni è assegnata per la costituzione dei distretti del prodotto tipico italiano con un contributo a fondo perduto di 20mila euro per lo studio di fattibilità finalizzato alla proposta di riconoscimento del distretto.

Arriva anche il contrassegno che attesta l’origine italiana del prodotto. Sono però escluse le indicazioni geografiche protette dei prodotti agricoli e agroalimentari alle quali si continuerà ad applicare la nuova normativa recentemente varata da Bruxelles.

Il settore potrà anche accedere agli interventi per l’applicazione della blockchain per la tracciabilità delle filiere. Per sostenere la ricerca e l’utilizzo delle tecnologie la spesa è di 4 milioni per il 2023 e 26 milioni per il 2024.